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Parco del San Bartolo: una strada panoramica tra arte e natura

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La strada panoramica del Monte San Bartolo ci porta verso posti sconosciuti e poco affollati, ricchi di arte e natura. Un percorso di tre giorni fra chiese, castelli, sentieri da trekking, spiagge e agriturismi, adatto sia per gli amanti della vacanza culturale, sia per chi preferisce stare all'aria aperta

SCHEDA ITINERARIO

La strada panoramica che attraversa il Parco naturale del Monte San Bartolo, ci conduce in luoghi poco conosciuti, ma ideali per trascorrere tre o quattro giorni tra natura e arte, lontani da luoghi affollati e rumorosi. Situato tra il porto di Pesaro e Gabicce Mare, il Parco naturale del Monte San Bartolo è il primo promontorio che si affaccia sulla costa adriatica provenendo dal Nord Italia. Molti gli agriturismi dove alloggiare o i camping dotati di tutti i servizi, che vi permetteranno, con brevi spostamenti, di godere giorni piacevoli tra visite artistiche, giornate al mare ed escursioni.

 Prima tappa del nostro itinerario, cominciando da nord, è il borgo medievale di Gabicce Monte, a 150m sul livello del mare, dove si può visitare la Chiesa di Sant’Ermete, che custodisce la Madonna del latte e un antico crocifisso ligneo. Da Gabicce Monte è possibile raggiungere, in macchina (o a piedi in 30 minuti), la baia della Vallugola, meta privilegiata per gli amanti del mare, un piccolo paradiso dell'Adriatico, con la sua spiaggia sassosa e un suggestivo porticciolo turistico. Secondo una vecchia leggenda, le acque cristalline della Vallugola nasconderebbero un’intera città sommersa, Valbruna, nota anche come l’Atlantide dell’Adriatico. Potrete trascorrere qui una tranquilla giornata al mare magari da concludere con una cena al ristorante Falco, godendovi il tramonto sul mare e ottimi piatti di pesce fresco.
 
La successiva tappa, proseguendo di pochi km verso sud sulla strada panoramica, è l’antico borgo di Casteldimezzo, situato a circa 200m sul livello del mare, che costituisce un balcone naturale da cui viaggiare con lo sguardo verso un ampio orizzonte che va dalle colline dell’entroterra al mare sconfinato. A Casteldimezzo si conserva parte della cinta muraria, percorribile al suo interno attraversando camminamenti pedonali che portano a stupendi punti panoramici, mentre la rocca è oggi scomparsa. Da visitare, inoltre, la chiesa intitolata ai Santi ravennati Apollinare e Cristoforo, dove è conservato un Crocifisso del XV secolo, opera di Jacobello del Fiore di cui una lapide all'interno della chiesa stessa narra l'avventurosa storia del suo ritrovamento. Da vedere è anche la grande tavola posta sopra l’altare centrale, che raffigura una Madonna in trono col Bambino, i Santi Apollinare e Cristoforo ed angelo musicante, opera di F. Zaganelli e databile attorno al 1510.Terminata la visita, altra tappa sulla strada panoramica, a soli 2 km di distanza è il borgo di Fiorenzuola di Focara il cui nome deriverebbe dalla presenza nell’antichità di fuochi che segnalavano ai naviganti la posizione del promontorio. È suggestivo passeggiare per questo piccolo borgo, che conserva intatta nei suoi vicoli e nelle sue piazzette la memoria del passato, in particolare i tre bastioni medievali della cinta muraria pentagonale. Da notare una targa sulla porta che rievoca i versi danteschi (Inferno XXVIII) relativi ad un fatto avvenuto sul mare antistante. Ottimi anche i ristoranti con vista panoramica sul mare: il ristorante La rupe propone un menù che spazia dalla cucina tradizionale di pesce alla pizza rigorosamente cotta con forno a legna. Se il pranzo non vi ha appesantiti, potete andare a fare un tuffo al mare raggiungendo a piedi la spiaggia sottostante in 20 minuti, tramite una stradina panoramica asfaltata che può essere percorsa anche su un comodo bus navetta.

Se vi piace immergervi in un passato favoloso, facendo una breve deviazione da Casteldimezzo, a 15 minuti in auto, è possibile visitare in giornata Gradara, uno dei quattro castelli, insieme a Casteldimezzo, Fiorenzuola e Granarola, edificati tra il X ed il XIII secolo, al fine di costituire un organico sistema difensivo per il controllo del valico della Siligata. Il castello di Gradara, vi farà rivivere la favolosa storia di Paolo e Francesca e durante tutto l’anno propone interessanti iniziative negli spazi del castello e nei ristoranti sottostanti. Soprattutto in estate spettacoli, animazioni, allestimenti storici e molti altri intrattenimenti rendono ancora più coinvolgente ed emozionante questo incredibile viaggio nel tempo. Il castello di Granarola, non visitabile, è stato ristrutturato da pochi anni diventando long stay house by Brandina, composta da 9 appartamenti ideali per trascorrere le vacanze in un ambiente accogliente e con ogni tipo di comfort.
 

Se amate invece il trekking, potete scegliere di visitare questi posti a piedi, lasciando la macchina in parcheggi gratuiti e camminare lungo uno dei cinque percorsi segnati che vi conducono fra ginestre e prati da pascolo verso scorci a picco sul mare o verso i luoghi storico-artistici più belli, guidati da cartellini didattici che illustrano le specie arboree presenti lungo il sentiero. I percorsi durano dai 90 minuti alle 3 ore, hanno un dislivello massimo di 120m e vi riportano ai parcheggi auto. Lungo i sentieri sono presenti anche aree pic-nic dove poter fare una pausa. I dettagli sugli itinerari potrete trovarli sul sito.

L’ente parco inoltre organizza, in particolare in primavera e durante la bella stagione, altre escursioni lungo i sentieri e la costa, e attività di vario genere per conoscere da vicino gli animali che popolano il parco, come caprioli, istrici, tassi e varie specie di uccelli. Molti gli itinerari adatti sia per i biker che per gli amanti del trekking, da quelli più brevi di 20 minuti a quelli che durano due ore. Per i più tecnologici è possibile scaricare un’applicazione che segnala i sentieri, le aree attrezzate del parco, i punti panoramici e gli eventi.

Se alloggiate in uno degli agriturismi o camping del monte San Bartolo qui consigliati, potrete ricaricare le energie dopo un anno di lavoro e godere qualche giorno di relax in più, raggiungendo in meno di un’ora di auto Pesaro, Urbino e i paesini dell’entroterra, passando per panoramiche strade collinari, e gustare i piatti locali: la crescia di Urbino, il brodetto di pesce, gli strozzapreti o i maccheroni alla pesarese... e magari portare a casa come souvenir uno dei prodotti tipici come il prosciutto DOP di Carpegna, il formaggio di fossa di Talamello, il tartufo bianco di Acqualagna o il bianchello del Metauro.

 

di Teresa Pascucci

 

 



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