La jota triestina è una zuppa tipica friulana che nasce dall’unione della tradizione italiana con le influenze slave e della penisola istriana. La versione triestina della jota, che è la più conosciuta, prevede nella ricetta i fagioli Borlotti, i crauti, le patate e un mix molto goloso di lardo e pancetta affumicata che viene insaporito con qualche cucchiaio di farina, una cipollina e un pizzico di cumino. La jota triestina è così una zuppa nutriente, saporita e delicata al tempo stesso, che può diventare un piatto unico sano ed equilibrato, ricco di proteine e molto goloso. Considerato il tipico minestrone triestino, è stato definitivamente consacrata come ricetta tipica italiana con la denominazione P.A.T..
Jota triestina, ingredienti e varianti della zuppa
La jota è una zuppa diffusa in tutto il Friuli, non solo a Trieste. Per questo, si sono andate definendo via via sempre più varianti tipiche di altre città, come Gorizia, e altre zone, come la carica, la carsolina e la bisiaca. Tra le diverse versioni, troviamo quella con la carne di maiale, con l’aggiunta di mais o di orzo e con la farina di mais. Nella versione delle Valli del Natisone si usa invece la brovada, una ricetta simile a quella dei crauti dove l’ingrediente principale però è rappresentato dalle rape. Ingrediente comune sono sempre i fagioli, che sono tradizionalmente i borlotti, ma sono ottimi per la preparazione anche gli stregoni, i noti fagioli piemontesi.
Perché jota, cosa significa?
Jota è una nome di origine povera, come del resto la sua ricetta. Si pensa che derivi dal termine tardo latino jutta, che significa brodaglia e l’idea potrebbe funzionare, anche con la conferma contemporanea che ci dà la parola dialettale dzota, che in Emilia Romagna significa ancora la stessa cosa.
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